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Birdwatching​

Il Parco del Delta del Po rappresenta un patrimonio di straordinaria bellezza per le sue acque dolci e salmastre e la sua variegata flora, ma anche per la incredibile ricchezza di specie volatili: 317 segnalate, di cui 154 nidificanti e 176 svernanti. Non a caso durante i periodi di migrazione le nostre valli sono pervase da un’atmosfera magica: in primavera, quando la natura si risveglia in tutta la sua bellezza, e in autunno, quando il giallo e il marrone si fondono e si rincorrono in un gioco incantevole. 

Il periodo migliore per l’osservazione è in generale quello compreso fra la tarda estate e la fine dell’inverno, quando la varietà di specie presenti è di gran lunga superiore rispetto a qualsiasi altro periodo. Ci sono sempre comunque delle eccezioni: ad esempio, molti maschi risulteranno più visibili in primavere ed estate, poiché impegnati nei loro canti di accoppiamento, mentre è più difficile individuarli durante le altre stagioni.

Fauna acquatica Parco delta del Po
Zona costiera

Gli uccelli delle zone costiere, oltre che basare la propria esistenza, come tutti gli altri, sui cicli di giorno-notte, seguono anche le fasi delle maree. Molti si alimentano durante la bassa marea, per riposare quando la marea è alta; altri si comportano in maniera opposta. In generale la bassa marea si rivela ideale per il birdwatcher, in quanto gli uccelli sono intenti a cercare cibo su spiagge e banchi di fango. In questo habitat possiamo individuare tre gruppi di volatili:

- gabbiani: sono in generale piuttosto confidenti e si lasciano osservare anche da vicino, anche se per un principiante può risultare difficile distinguere un gabbiano da un altro;    -limicoli: sono invece diffidenti, quasi sempre riuniti in grandi stormi composti da specie differenti che ne ostacolano il riconoscimento;
- uccelli pelagici: fra i tre gruppi rappresentano quello più difficile da riconoscere, sia in quanto vivono perlopiù in mare aperto sia perché specie diverse presentano piumaggio molto simile.

 

Consigli pratici e equipaggiamento: È indispensabile il cannocchiale o il binocolo, in quanto gli uccelli dell’ambiente costiero risultano molto diffidenti e mobili, quindi difficili da avvicinare (per non farsi notare è meglio occultarsi fra le dune e rimanere fermi). Periodo migliore per l’osservazione: da settembre a maggio.

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Zone aperte

Negli ambienti aperti l’automobile si rivela un eccellente punto di osservazione in quanto gli uccelli si raccolgono ai margini delle strade, sui cavi elettrici o telefonici; spesso è anche la visuale migliore per osservare specie che occupano vasti territori di caccia, come i rapaci durante l’inverno e gli strillozzi in estate sulle recinzioni stradali. Altro punto di osservazione privilegiato è quello dei campi arati, che attirano i volatili portando in superficie insetti e larve.

 

Consigli pratici e equipaggiamento: Si consiglia di procedere costeggiando siepi o boschi e di parcheggiare l’auto utilizzandola come postazione; in alternativa si può camminare fra alberi e arbusti. L’equipaggiamento per ambienti aperti non esige nulla di particolare: basta un buon binocolo e un cappello in estate.

 

Zone umide

Le zone umide rappresentano uno dei punti più strategici per l’osservazione di specie aviarie, costituendo aree di svernamento o transito per un gran numero di uccelli. L’ecosistema di questi ambienti permette la coesistenza di numerose varietà di volatili: in base alle diverse caratteristiche fisiche, come ad esempio zampe più o meno lunghe, essi vanno ad occupare fasce del territorio dove la profondità del fondo risulta maggiore o minore. Ciò dimostra come la distribuzione delle diverse specie sia tutt’altro che casuale e come invece la loro convivenza in gruppo sia rigorosamente strutturata.

 

Consigli pratici e equipaggiamento: In questo tipo di ambiente può risultare più agevole avvicinarsi ad uccelli acquatici con canoe o barche a remi. Potrete altrimenti percorrere a piedi o in bicicletta sentieri e argini, dai quali scrutare i dintorni con binocolo o cannocchiale. Soprattutto nei periodi piovosi, è utile un paio di stivali – o comunque scarponcini – di gomma; fondamentale non dimenticare un repellente per insetti.

 

Boschi

I boschi ospitano numerose specie di uccelli, la cui presenza è testimoniata dal canto, anche se il fogliame, occultandoli, ne rende difficile l’osservazione. Gli uccelli svernanti si riuniscono in stormi di diverse varietà, che si aggirano alla ricerca di cibo.

Sebbene in inverno sia possibile osservare un buon numero di uccelli, la maggiore concentrazione si ha in primavera e in estate, quando la disponibilità di cibo richiama qui i volatili dai loro quartieri invernali situati nell’Africa subsahariana. In ogni modo i momenti più propizi per l’osservazione restano quelli delle migrazioni primaverili e autunnali, soprattutto tra aprile e maggio e tra agosto e ottobre.

 

Consigli pratici e equipaggiamento: Si consiglia di camminare silenziosamente mentre si procede, soprattutto per poter riconoscere e distinguere il canto delle varie specie. Altra raccomandazione è quella di rimanere seduti, per non spaventare gli uccelli e spingerli alla fuga; in questo modo, anzi, essi si abitueranno ad accettare la vostra presenza.

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